Comune di Mirano - Venezia
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La Chiesa di Scaltenigo

La Chiesa, dedicata ai S.S. Pietro e Paolo è stata fondata nel 1170 e doveva probabilmente essere una cappella dipendente dall’abbazia dei Santi Ilario e Benedetto, che fu un importante monastero benedettino costruito nel 819 su di un ramo del fiume Brenta denominato Una, ai margini occidentali della laguna di Venezia, tra le attuali Malcontenta e Gambarare in località Dogaletto.
Tra la fine del 1300 e la fine del 1400 l'edificio viene ricostruito nella forma attuale, conservando la facciata con mattoni a vista e la struttura interna ad unica navata, chiusa da una semplice abside quadrata, della costruzione precedente. Al periodo rinascimentale è attribuito l'elegante protiro addossato alla porta d'ingresso e sorretto da due sottili colonne. Uleriori interventi di ristrutturazione si sono susseguiti tra la fine del 1500 e il 1700 ed hanno comportato l'ampiamento e la trasformazione dell'abside da quadrata a semicircolare e la realizzazione di due altari per ogni lato, con relative cappelle sporgenti all'esterno. Nel 1625 viene terminata la costruzione del campanile posto di fronte alla facciata della chiesa.
All'interno dell'edificio numerose sono le opere degne di nota, tra le quali si ricordano l'affresco con la Madonna e S.S. Caterina e Lucia, della prima metà del 1400, le due sculture raffiguranti i S.S. Pietro e Paolo, realizzate da Antonio Gai, artista contemporaneo dei Tiepolo, e infine il soffitto decorato dall'affresco in cui è rappresentata la La gloria dei S.S. Pietro e Paolo, ritenuta un'opera molto tarda di Giandomenico Tiepolo.

La Gloria dei S.S. Pietro e Paolo

Giandomenico Tiepolo
Gloria dei S.S. Pietro e Paolo
Affresco
La decorazione del soffitto della chiesa di Scaltenigo si compone di un ovato mistilineo al centro, in cui è rappresentata la Gloria dei S.S. Pietro e Paolo , accompagnato, ai quattro angoli da riquadri di minori dimensioni raffiguranti gli Evangelisi riconoscibili per i loro attributi canonici. Nell'ovato, in un dispiegarsi di nubi che bipartiscono la composizione, vi è la trinità, rappresentata dal Padre Eterno in abiti pontificati e dal Cristo risorto, entrambi poggiati sul mondo che risulta sovrastato dalla colomba dello Spirito Santo: assisa sulle nubi ai loro piedi, la Vergine in preghiera accoglie in cielo i santi Pietro e Paolo. Mentre il primo è accompagnato dalla maggior parte dei suoi attributi quali il pastorale, il triregno e le chiavi, san Paolo è riconoscibile solo per la fisionomia caratterizzata dalla lunga barba e per l'usuale colore degli abiti, rosso e verde, mancando invece del libro e della spada da cui è generalmente contraddistinto.
L'affresco è stato attribuito sia a Giambattista Canal, seguace del Tiepolo, sulla base di confronti con opere certe del pittore, sia a Giandomenico Tiepolo, per la presenza di numerose opere da lui eseguite nel territorio miranese.


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