Villa Bianchini e il suo parco
Notizie storiche
Adagiata lungo un corso d’acqua che la separa dal moderno centro abitato, villa Bianchini può vantare, oltre a un’elegante architettura, un’affascinante caratterizzazione paesistica.
Le prime notizie riguardanti la villa sono riferibili alla metà del XVII secolo, poiché nel catastico di Zianigo è segnalata la proprietà dei Marini (aa.vv., 2001); pochi decenni dopo in una mappa datata 1697 è visibile l’originaria architettura: la villa dominicale era più bassa di un piano rispetto all’attuale e, a lato di questa, si stendeva una sola delle due ali che oggi la affiancano. Alla proprietà Marini, probabili committenti per la costruzione della villa, succedette quella degli Angeloni, nome con il quale compare la proprietà dal catastico del 1740 (aa.vv., 2001). Fu proprio questa famiglia ad aprire una stagione di notevoli migliorie architettoniche e artistiche, realizzate nel corso di circa quarant’anni, come testimonia la data 1779, posizionata sulla soglia del primo piano.
Gli interventi coinvolsero anche le adiacenze e il parco, progettato per mostrare diversi tagli paesaggistici così da offrire, sia agli abitanti della villa, sia al visitatore occasionale, molteplici scorci suggestivi.
Nell’Ottocento subentrarono i Bianchini, nome con il quale la villa è ancora conosciuta. L’edificio padronale è composto da un corpo centrale, con pianta rettangolare, affiancato da due ali più basse e arretrate rispetto alla porzione mediana, caratterizzate da un porticato al piano terra.
La facciata principale è disposta, come tradizione, verso mezzogiorno. La composizione è caratterizzata dalla disposizione simmetrica di sei assi di aperture che si ripetono con lo stesso ritmo e dimensione sia in orizzontale che in verticale, su tre livelli. Poco è concesso all’apparato decorativo: gli angolari a bugnato, realizzato con corsi regolari e le fasce a marcapiano che corrono lungo l’edificio conferiscono ulteriore continuità ai prospetti. Nonostante la sobrietà dell’aspetto esterno, la villa conserva internamente tracce di un
importante apparato decorativo realizzato durante gli ultimi anni del XVIII secolo, all’interno del programma di valorizzazione voluto dagli Angeloni.
Nella prima sala a destra, al piano terreno, si trova un affresco, raffigurante Il Merito e due figure allegoriche, realizzato entro una cornice a stucco dai profili mistilinei, attribuito da più fonti a Giandomenico Tiepolo (Bassi, 1987). Nonostante i danni subiti a causa della ricopertura con intonaco, l’affresco appare ancora piuttosto luminoso ed è ancora
apprezzabile la composizione originaria.
La presenza di altri dipinti è testimoniata dai lacerti visibili sullo scalone principale e al piano nobile.
Sempre su questo livello era la cappella gentilizia, in pessimo stato di conservazione, spogliata di ogni arredo in origine forse anch’essa decorata.
La villa è immersa in un vasto parco, nel quale si possono ammirare, variamente
sparsi, tra il verde del prato, specie annose testimoni del tempo passato. In origine era presente anche una grande peschiera che veniva alimentata dal rio antistante la villa, come segnalato in un documento del 1790; già nella denuncia al catasto austriaco la grande vasca non era più segnalata all’interno della proprietà (Scheda VE 256 dell’Istituto Regionale Ville Venete, aa.vv., 2001).
La villa, ora nota con il nome di Bianchini, al momento dell’acquisizione da parte dell’Ente Mariutto, a fine anni ’70, fu denominata “Villa I Maggio”.
Attualmente la Villa è di proprietà del Comune.
Scheda "Notizie storiche e descrizione della villa e del parco"
Scheda nel sito dell'Istituto Regionale Ville Venete http://irvv.regione.veneto.it/index.php?wp=INDEX
(cercare denominazione "Villa Marini, Angeloni, Bianchini")