Discarica Ca'Perale

 

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Breve storia della discarica di Ca' Perale

Periodo prima del 1988
La vicenda della discarica di Ca' Perale risale agli anni ’70 quando parte dell’area veniva utilizzata dai comuni di Mirano, Mira e Spinea, sia per lo smaltimento di materiali trasportati da numerose ditte della zona. Furono versati abusivamente rifiuti di natura industriale, alcuni con forte presenza di mercurio. Il processo penale per questo uso illegittimo si concluse con una amnistia. Vennero eseguite operazioni di bonifica, sotto il controllo di enti pubblici, che si conclusero nel 1978.

Periodo di progettazione ed utilizzo della discarica 1988 -1996
Il primo progetto della discarica fu approvato dalla Amministrazione Comunale di Mirano nel 1988 e, dopo l’iter prescritto, venne approvato dalla Regione Veneto nel 1991.
Un primo ampliamento avvenne nel 1992 e venne gestito dalla Amministrazione Comunale per conto del CO.SE.TE (Consorzio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani tra i comuni di Mirano, Mira e Spinea). Con i proprietari venne sottoscritta una convenzione con la quale si prevedeva il compenso di 2000 Lire per tonnellata di rifiuti.
Un secondo ampliamento dell’area venne effettuato nel 1994. Nel corso dei lavori fu riscontrata la presenza di mercurio (rifiuto speciale tossico nocivo) oggetto di uno specifico intervento di bonifica, per cui si pose il problema del recupero della spesa conseguente. Venne sottoscritta una seconda convenzione tra proprietà ed Consorzio del Mirese (Ente di bacino VE 4 ) che prevedeva il pagamento la somma forfettaria di 170 milioni di lire.
La cessazione del conferimento dei rifiuti avvenne nel 1996.

La gestione post-mortem e lo sfruttamento del biogas
L’uso dell’area comprendeva la gestione del periodo post- mortem con il potenziale sfruttamento del Biogas.
L’Amministrazione Comunale di Mirano tra il 1996 ed il 1997 manifestò il proprio orientamento per addivenire allo sfruttamento del biogas per la produzione di energia elettrica in convenzione con l’Enel, quanto meno per la parte di discarica gestita a suo tempo per conto del CO.SE.TE. Proprio al CO.SE.TE (poi trasformato dai Comuni di Mirano-Mira-Spinea- in SERTA S.p.A) venne affidata dall’Ente di bacino VE 4 la gestione post-mortem.
Il Consorzio del Mirese, invece, concesse lo sfruttamento del biogas su tutta l’area della discarica alla proprietà dell’area.
Il primo progetto di sfruttamento del biogas venne presentato alla fine del 1997 dalla Società Alfagas sulla base di un contratto di affitto con la proprietà dell’area.
Il progetto, che fu realizzato, pervenne al Comune di Mirano ai primi del 2000, dopo il completamento dell’iter ministeriale presentato dalla Ditta Pesaro Energia S.r.l di la Spezia per un impianto gestito dalla società Marco Polo Engineering Srl. di Cuneo sulla base di un contratto con la proprietà dell’area.

 

Storia del progetto


Nel 1988 il Comune di Mirano progettò la realizzazione di una discarica per i rifiuti soldi urbani in via Taglio Sx in località Cà Perale. Nel 1990 il progetto venne autorizzato dalla Regione Veneto e iniziò il conferimento dei rifiuti che continuò fino a novembre 1996 con lo stoccaggio nel sito di circa 400.000 tonnellate di RSU. Al termine del periodo di gestione furono avviati dei lavori di ricopertura finale ed approntamento delle strutture atte alla captazione dei sottoprodotti (percolato e biogas).
Con DGR 2632/2002 e 4529/2004 la Regione Veneto, con i fondi messi a disposizione dalla legge Speciale per Venezia, ha previsto un finanziamento di € 4.900.000 per nuovi interventi di messa in sicurezza del sito e la Società Veritas S.p.A. (a suo tempo tramite l’incorporata ACM – Azienda Consorzio Mirese) ha fatto redigere il progetto di “Messa in sicurezza, ripristino e compensazione ambientale dell’ex discarica per RSU a Mirano (VE) in località Cà Perale”. Il progetto definitivo è stato redatto dallo Studio Montana S.r.l. di Milano ed è stato approvato con due decreti, n. 24880/09 del 09.04.2009 e n. 74613/09 del 03.12.2009 dalla Provincia di Venezia (Ente deputato all’autorizzazione e al controllo sulle discariche per rifiuti non pericolosi sulla base di quanto previsto dalla LR N. 3/2000 e successive modifiche ed integrazioni).

 

L'intervento


L’intervento si articola nelle seguenti attività cardine:

 

Gli obiettivi


Gli obietti generali degli interventi di messa in sicurezza e ricomposizione ambientale della discarica sono in sintesi connessi ai seguenti aspetti:

  1. realizzazione di un’opera di centuriazione perimetrale costituita da un diaframma plastico con funzione di confinamento della ex discarica verso l’esterno;
  2. realizzazione di un efficiente sistema di sigillatura della discarica conforme ai dettami del D. Lgs. 36/2003, con lo scopo di minimizzare la produzione di percolato e di rinverdire la calotta;
  3. aumento del livello di sicurezza dei sistemi di confinamento perimetrali fuori terra dell’impianto in relazione ai fenomeni di erosione superficiali e di infiltrazioni;
  4. incremento dello sviluppo vegetativo ai fini di raggiungere un armonioso inserimento ambientale e paesaggistico dell’impianto nel territorio circostante.